CONOSCERE

IL TUMORE AL SENO

Il tumore del seno o carcinoma mammario è causato dalla moltiplicazione incontrollata di alcune cellule della ghiandola mammaria che si trasformano in cellule maligne. A seguito del cambiamento, queste cellule si staccano dal tessuto che le ha generate e invadono le zone circostanti. Sebbene tutte le cellule della ghiandola mammaria potrebbero essere la causa scatenante del carcinoma, quelle ritenute maggiormente imputate nella comparsa del tumore sono le cellule ghiandolari e quelle che formano la parete dei dotti.

Dati di incidenza
In generale, il tumore del seno è ancora oggi la neoplasia più frequente in Italia e quella più diffusa tra le donne, rappresentando la prima causa di morte per tumore nel sesso femminile. Come riportato dal più recente report dell’Associazione italiana registri tumori e dall’Associazione italiana di oncologia medica, nel 2020 si sono registrati 54.976 nuove diagnosi. Il carcinoma mammario ha rappresentato perciò il 30,3 per cento dei tumori femminili e il 14,6 per cento di tutti i tumori diagnosticati nel nostro Paese. Sebbene i nuovi casi siano in leggero aumento rispetto al passato – in particolare nelle donne di età compresa tra i 35 e i 55 anni –, va sottolineato come la mortalità sia in diminuzione se confrontata con gli anni precedenti e l’aspettativa di vita maggiore.

Gli esami diagnostici
Prima di addentrarci nell’elencazione degli esami diagnostici che possono portare all’identificazione del tumore del seno è bene sottolineare come la donna possa, in prima persona, accorgersi di alcune anomalie che dovrebbero fare scattare l’allarme.
Sebbene le forme iniziali del carcinoma mammario non determinino dolore, la palpazione e l’osservazione del seno, del capezzolo e dell’area ascellare potrebbero rappresentare segnali da riportare al proprio medico di famiglia. Per quanto riguarda gli esami strumentali, le possibilità sono molte e tutte molto efficaci.
Esame mammografico. Particolarmente indicato in donne asintomatiche e con età superiore ai cinquant’anni, è una tecnica molto utilizzata in prima battuta.
Ecografia. Esame più accurato della mammografia che permette di stabilire la natura di un nodulo e di differenziare i noduli solidi dalle cisti.

Risonanza magnetica. Procedura in grado di elaborare immagini dettagliate relative alle strutture interne della sede esaminata. Agobiopsia e agoaspirato. Tecniche che prevedono il prelievo dal nodulo mammario di campioni di tessuto e/o di cellule che verranno poi analizzati in laboratorio.

La prevenzione
A fronte di fattori di rischio non modificabili (storia familiare e personale di tumore del seno, età avanzata), ce ne sono molti altri che invece possono essere modificati e ridurre perciò la probabilità di ammalare di carcinoma mammario. In particolare, le scelte alimentari svolgono un ruolo di primaria importanza: una dieta ricca di frutta e verdura e povera di grassi, zuccheri e alcol è determinante per proteggere l’intero organismo, in generale, dall’insorgenza di patologie oncologiche. Anche lo svolgimento di una moderata attività fisica costante e il mantenimento del peso corporeo nella norma sono abitudini fortemente raccomandate per ridurre il rischio di ammalare di tumore del seno. Un valido consiglio è quello di aderire a programmi di screening nazionali, in modo da tenere monitorato costantemente il proprio stato di salute.

IL TUMORE AL SENO METASTATICO

Patologia che interessa circa 35-40mila donne in Italia, il tumore del seno metastatico è caratterizzato da aspetti delicati e che condizionano la qualità di vita della paziente, legati in particolare alla cronicità della malattia.

Che cos’è il tumore del seno metastatico
La peculiarità del tumore del seno metastatico è la sua capacità di espandersi ad altre aree del corpo rispetto al seno, sua sede di origine. Attraverso le vie linfatiche e i vasi sanguigni, le cellule tumorali intaccano in particolare polmoni, cervello, fegato e apparato scheletrico, proliferando e determinando nuove masse tumorali; queste metastasi possono svilupparsi qualche anno dopo l’insorgenza del tumore al seno.

Tra i fattori di rischio principali della comparsa del tumore del seno metastatico si annoverano l’età di insorgenza del tumore primario e il suo stadio iniziale, le sue caratteristiche molecolari e la presenza di mutazioni genetiche.
A differenza del tumore del seno che può andare incontro a una remissione completa, il tumore del seno metastatico è, a eccezione di casi particolari, una patologia cronica. 
Sebbene sia trattabile con terapie sempre più effcaci, è perciò una condizione che accompagna la donna per il prosieguo della sua vita.

Le terapie per il tumore del seno metastatico
Grazie ai progressi compiuti dalla ricerca scientifica negli ultimi anni, oggi le terapie per il tumore del seno metastatico sono sempre più efficaci e su misura. Questo fa sì che i sintomi siano maggiormente controllabili, la malattia rallenti e la qualità di vita delle pazienti ne tragga un concreto giovamento, con un aumento significativo della sopravvivenza. Nello specifico, le terapie a bersaglio molecolare e gli anticorpi monoclonali rappresentano le opzioni più efficaci e utilizzate per cronicizzare la malattia e tenerla sotto controllo.

IL TUMORE AL SENO METASTATICO TRIPLO NEGATIVO

Tra le 55mila nuove diagnosi di carcinoma mammario in Italia registrate nel 2020, circa il 15% (8.000 casi) è dovuto a carcinoma mammario triplo negativo (mTNBC). La denominazione “triplo negativo” deriva dal fatto che i tumori della mammella possono essere classificati in base all’espressione, sulla superficie delle cellule tumorali, di alcuni recettori che possono anche essere utilizzati come bersaglio per terapie mirate:

  • I recettori per gli estrogeni
  • Il recettore per il progesterone
  • Il recettore HER2

carcinomi mammari triple negative sono accomunati dalla mancanza di espressione di questi recettori, e rappresentano una forma aggressiva della malattia, invasiva e difficile da trattare: rispetto ad altre forme di carcinoma mammario, hanno maggiore probabilità di metastatizzare e di recidivare dopo il trattamento. Colpiscono frequentemente donne giovani, in premenopausa, e sono particolarmente diffusi tra le donne nere e ispaniche e tra le portatrici di mutazione BRCA1.
A causa dell’assenza di recettori che possano anche fungere da bersagli molecolari, questa forma di tumore metastatico non risponde né alle terapie ormonali né ai farmaci diretti contro HER2; i trattamenti standard per la malattia triplo negativa metastatica sono stati fino a oggi i chemioterapici. Il carcinoma mammario triplo negativo metastatico è considerato un tumore chemiosensibile, ma purtroppo le ricadute sono rapide.
Solo in tempi molto recenti si sono resi disponibili nuovi trattamenti che hanno migliorato gli esiti delle terapie per le pazienti con mTNBC.

Queste nuove opportunità, tuttavia, sono oggi riservate a pazienti il cui mTNBC esprime precise caratteristiche, e nelle prime linee di trattamento. Vi è un forte bisogno terapeutico non soddisfatto per il trattamento di mTNBC nelle linee avanzate.

    Fonti: AIRTUM, I numeri del cancro in Italia 2020; O’Reilly D. et al, World J Clin Oncol. 2021 Mar 24; 12(3): 164–182; breastcancer.org;