La prevenzione del tumore al seno inizia da noi con piccoli gesti quotidiani.
Ci sono fattori che non possiamo cambiare, ma esistono molti modi grazie ai quali è possibile ridurre il rischio di ammalarsi.
Il primo a cui pensare è il nostro stile di vita, il secondo è darsi un occhio!

Tenersi d’occhio è sempre una buona idea, soprattutto quando si tratta del nostro benessere. Quando proviamo i vestiti facciamo sempre un check generale di come ci stanno: è un’occasione unica per ricordare anche altri controlli che possono riguardare il nostro corpo, per aiutarci a conoscerlo meglio e prendercene cura.

Nei mesi di maggio e ottobre nei punti vendita Triumph* ti aspetta “Datti un occhio”, un’iniziativa Donne in Meta, nata in collaborazione con Freeda, in partnership con Triumph, per sensibilizzare sull’importanza della prevenzione per la diagnosi precoce del tumore al seno e per supportare le donne che già hanno incontrato il tumore a non rinunciare alla propria femminilità.

* Nei punti vendita Triumph a Milano, in via S. Prospero 1; piazza Wagner 5; corso Buenos Aires 75 per il mese di maggio; a Roma al centro commerciale EUR per il mese di ottobre.

CHE COS’È lL TUMORE AL SENO

Il tumore del seno o carcinoma mammario è causato dalla proliferazione incontrollata di alcune cellule della ghiandola mammaria che, in seguito a mutazioni genetiche multiple, si trasformano in cellule maligne. Tali cellule hanno la capacità di invadere i tessuti circostanti e nel tempo anche di “staccarsi” dal tessuto che le ha generate (tumore primitivo o primario) e di raggiungere organi a distanza attraverso il circolo sanguigno e linfatico dando luogo alle metastasi.
Il tumore alla mammella è una malattia eterogenea, che può assumere diversi profili clinici e biologici a seconda del tipo di cellule che lo costituiscono, delle dimensioni della massa tumorale, del coinvolgimento dei linfonodi e di eventuali organi a distanza e della presenza di alcuni fattori biologici, come i recettori ormonali (estrogenici e progestinici) e il recettore per il fattore di crescita epidermoidale umano (HER2).

DATl Dl lNCIDENZA

In generale, il tumore del seno è ancora oggi la neoplasia più frequente in Italia e quella più diffusa tra le donne, rappresentando la prima causa di morte per tumore nel sesso femminile. Come riportato dal più recente report dell’Associazione Italiana Registri Tumori e dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (1), nel 2022 sono state stimate circa 55.700 nuove diagnosi.
Il carcinoma mammario ha rappresentato perciò circa il 30 per cento dei tumori femminili e il 14,3 per cento di tutti i tumori diagnosticati nel nostro Paese. Sebbene i nuovi casi siano in modesto aumento rispetto al passato – in particolare nelle donne di età compresa tra i 35 e i 55 anni –, va sottolineato come l’aspettativa di vita sia maggiore se confrontata con gli anni precedenti.

(1) Fonti: AIOM, AIRTUM, I numeri del cancro in Italia 2022; O’Reilly D. et al, World J Clin Oncol. 2021 Mar 24; 12(3): 164–182; breastcancer.org

IMPARA A CONOSCERE IL TUO SENO: I SEGNALI DA TENERE D’OCCHIO

A differenza di molte forme tumorali che non danno, almeno nelle fasi iniziali, segnali evidenti della presenza della malattia, il tumore al seno è caratterizzato da sintomi che possono insospettire e portare la donna a un consulto precoce presso uno specialista.

Tra i più frequenti abbiamo:

  • nodulo al seno: palpabile e a volte visibile, è spesso il tipico segnale del tumore al seno. È spesso di natura benigna, e in questo caso è mobile e dalle forme ovoidali o rotondeggianti. A seconda della loro origine, i noduli al seno possono avere una consistenza dura, morbida o liquida;
  • gonfiore della mammella: sebbene sia solitamente una manifestazione causata da variazioni ormonali fisiologiche, se abbinato ad altri sintomi può fare pensare alla presenza di una massa tumorale;
  • galattorrea: è caratterizzata da una secrezione anomala di liquido, simile al latte, dal capezzolo di donne che non stanno allattando il proprio figlio e che non sono nel periodo della gravidanza;
  • alterazioni del capezzolo: il capezzolo può apparire retratto o più sporgente, perdere liquido o sangue o diventare molto duro e dare prurito; 
  • pelle della mammella a buccia d’arancia: questa alterazione cutanea non va sottovalutata poiché è sintomo di un ristagno di liquidi nei tessuti, probabilmente dovuto a un mal funzionamento del sistema linfatico.

L’autopalpazione è un metodo semplice per conoscere meglio il proprio seno e, se eseguito con frequenza pressoché quotidiana, permette di notare eventuali cambiamenti che possono essere sospetti. Sebbene non possa essere considerata un’indagine diagnostica, è tuttavia buona pratica osservare le mammelle e quindi palparle con la mano piatta, davanti allo specchio, alla ricerca di eventuali variazioni, che, se evidenziate, devono portare la donna al consulto con il medico.

LA PREVENZlONE

A fronte di fattori di rischio non modificabili (storia familiare e personale di tumore del seno, età avanzata), ce ne sono molti altri che invece possono essere modificati consentendo così di ridurre la probabilità di ammalarsi di carcinoma mammario. In particolare, le scelte alimentari svolgono un ruolo di primaria importanza: una dieta ricca di frutta e verdura e povera di grassi, zuccheri e alcol è determinante per proteggere l’intero organismo e, più in generale, dall’insorgenza di patologie oncologiche. Anche lo svolgimento di una moderata attività fisica costante e il mantenimento del peso corporeo nella norma sono abitudini fortemente raccomandate per ridurre il rischio di ammalare di tumore del seno.
Oltre ad agire sui fattori di rischio (prevenzione primaria), è importante effettuare la prevenzione primaria, ovvero aderire a programmi di screening nazionali, in modo da tenere monitorato costantemente il proprio stato di salute e giungere ad un’eventuale diagnosi in stadio precoce.

UN CORRETTO STlLE Dl VlTA COME ALLEATO PER LA SALUTE

APPROFONDISCI...

È fondamentale regolamentare la propria vita quotidiana in modo che il rischio di ammalarsi sia il più basso possibile. Sebbene esistano fattori di rischio non modificabili (storia familiare e personale di tumore al seno, età avanzata), ci sono altri fattori sui quali si può intervenire efficacemente.
Tra gli alleati più importanti per mantenere un fisico in salute, la dieta quotidiana e l’attività fisica svolgono un ruolo di primissimo piano.
Per quanto riguarda l’alimentazione, è importante includere nella maggior parte dei pasti cibi contenenti cereali integrali, verdure non amidacee, frutta e legumi come fagioli e lenticchie, che sono anche alla base della dieta mediterranea, così come è importante il consumo settimanale di pesce azzurro. Da limitare i grassi saturi, le carni rosse, le carni processate, i prodotti sottoposti a una eccessiva lavorazione industriale e gli zuccheri (contenuti in dolci, bevande zuccherate, succhi di frutta, caramelle…).
Tutte le bevande alcoliche hanno un impatto “negativo” nel mantenere un corretto stile di vita. Il fattore importante è la quantità di alcol (etanolo) consumata. Anche piccole quantità di bevande alcoliche possono aumentare il rischio di diversi tipi di cancro. Non esiste una soglia di consumo di alcol al di sotto della quale il rischio di cancro non aumenti, almeno per alcuni tumori [2].
L’attività fisica, intesa non solo come pratica di uno sport, ma come diminuzione dei momenti di sedentarietà quotidiana, contribuisce a un corretto stile di vita oltre che a mantenere il peso forma sotto controllo e quindi a ridurre il rischio di obesità. Sappiamo che una maggiore massa grassa è causa di molti tumori, quindi l’attività fisica può ridurre indirettamente il rischio di tumori legati all’obesità.
.

[2] www.wcrf.org/diet-activity-and-cancer/risk-factors/alcoholic-drinks-and-cancer-risk/

GLl ESAMl DlAGNOSTlCl

APPROFONDISCI...

Prima di addentrarci nell’elencazione degli esami diagnostici che possono portare all’identificazione del tumore del seno è bene sottolineare come la donna possa, in prima persona, accorgersi di alcune anomalie che dovrebbero fare scattare l’allarme.
Sebbene le forme iniziali del carcinoma mammario non determinino dolore, la palpazione e l’osservazione del seno, del capezzolo e dell’area ascellare potrebbero presentare segnali da riportare al proprio medico di famiglia (es. riscontro di un nodulo, di una secrezione dal capezzolo, di un’alterazione della pelle della regione mammaria, ecc.).

Per quanto riguarda gli esami strumentali, le possibilità sono molte e tutte molto efficaci.

Esame mammografico
Particolarmente indicato in donne asintomatiche e con età superiore ai 45-50, è una tecnica molto utilizzata e rappresenta l’esame di screening.

Ecografia
Esame complementare alla mammografia che permette di stabilire la natura di un nodulo e di differenziare i noduli solidi dalle cisti.

Risonanza magnetica
Procedura in grado di elaborare immagini dettagliate relative alle strutture interne della sede esaminata.

Agobiopsia e agoaspirato
Tecniche che prevedono il prelievo dal nodulo mammario di campioni di tessuto e/o di cellule che verranno poi analizzati in laboratorio per definirne l’eventuale malignità e le caratteristiche biologiche.

QUANDO lL TUMORE AL SENO Sl DlFFONDE

APPROFONDISCI...

Tumore al seno metastatico
Nel 6-7% dei casi [1], il tumore alla mammella si presenta metastatico già alla diagnosi, tuttavia la maggior parte delle donne che oggi vive in Italia con carcinoma mammario metastatico (circa 37.000 [1]) ha presentato una ripresa di malattia dopo una precedente diagnosi e un precedente trattamento per una forma iniziale di carcinoma mammario. Grazie ai progressi diagnostico-terapeutici, alla disponibilità di nuovi farmaci antitumorali, alle migliori terapie di supporto e alla migliore integrazione delle terapie sistemiche con le terapie locali, l’aspettativa di vita delle pazienti con malattia metastatica è notevolmente aumentata, tuttavia il tumore del seno metastatico è caratterizzato da aspetti delicati e che condizionano la qualità di vita della paziente, legati in particolare alla cronicità della malattia.

Che cos’è il tumore del seno metastatico
La peculiarità del tumore del seno metastatico è la sua capacità di espandersi ad altre aree del corpo rispetto al seno, sua sede di origine. Attraverso le vie linfatiche e i vasi sanguigni, le cellule tumorali intaccano in particolare polmoni, cervello, fegato e apparato scheletrico, proliferando e determinando nuove masse tumorali; queste metastasi possono svilupparsi qualche anno dopo l’insorgenza del tumore al seno.
Tra i fattori di rischio principali della comparsa del tumore del seno metastatico si annoverano l’età di insorgenza del tumore primario e il suo stadio iniziale, le sue caratteristiche molecolari e la presenza di mutazioni genetiche.
A differenza del tumore del seno che può andare incontro a una remissione completa, il tumore del seno metastatico è, a eccezione di casi particolari, una patologia cronica. Sebbene sia trattabile con terapie sempre più efficaci, è perciò una condizione che accompagna la donna per il prosieguo della sua vita.

Le terapie per il tumore del seno metastatico
Grazie ai progressi compiuti dalla ricerca scientifica negli ultimi anni, oggi le terapie per il tumore del seno metastatico sono sempre più efficaci e mirate. Questo fa sì che i sintomi siano maggiormente controllabili, la malattia rallenti e la qualità di vita delle pazienti ne tragga un concreto giovamento, con un aumento significativo della sopravvivenza. Nello specifico, le terapie a bersaglio molecolare e gli anticorpi monoclonali rappresentano le opzioni più efficaci e utilizzate per cronicizzare la malattia e tenerla sotto controllo.

Il tumore al seno metastatico triplo negativo
I casi di tumore al seno triplo negativo (TNBC) totalizzano il 15% di tutti i tumori al seno [1]. La denominazione “triplo negativo” deriva dal fatto che i tumori della mammella possono essere classificati in base all’espressione, sulla superficie delle cellule tumorali, di alcuni recettori che possono anche essere utilizzati come bersaglio per terapie mirate:
• I recettori per gli estrogeni
• Il recettore per il progesterone
• Il recettore HER2
I carcinomi mammari triplo negativi sono accomunati dalla mancanza di espressione di questi recettori, e rappresentano una forma aggressiva della malattia, invasiva e difficile da trattare: rispetto ad altre forme di carcinoma mammario, hanno maggiore probabilità di metastatizzare e di recidivare dopo il trattamento. Colpiscono frequentemente donne giovani, in premenopausa, e sono particolarmente diffusi tra le donne nere e ispaniche e tra le portatrici di mutazione BRCA1.
A causa del profilo biomolecolare, questa forma di tumore metastatico non risponde né alle terapie ormonali né ai farmaci diretti contro il bersaglio HER2; i trattamenti standard per la malattia triplo negativa metastatica sono stati fino a oggi i chemioterapici. Il carcinoma mammario triplo negativo metastatico è considerato un tumore chemiosensibile, ma purtroppo le ricadute sono rapide.
Solo in tempi molto recenti si sono resi disponibili nuovi trattamenti, quali l’immunoterapia e farmaci a bersaglio biomolecolare che hanno migliorato gli esiti delle terapie per le pazienti con mTNBC.

Queste nuove opportunità, tuttavia, sono oggi riservate a pazienti il cui mTNBC esprime precise caratteristiche, e nelle prime linee di trattamento. È pertanto importante promuovere la ricerca in questo tipo di malattia (mTNBC), specie nelle linee avanzate.

[1] Fonti: AIOM, AIRTUM, I numeri del cancro in Italia 2022; O’Reilly D. et al, World J Clin Oncol. 2021 Mar 24; 12(3): 164–182; breastcancer.org

RlSORSE SUL TERRlTORlO

L’alto numero di donne che, nel corso della loro vita, vengono colpite dal tumore al seno ha fatto sì che nel nostro Paese si attivasse una rete capillare di associazioni, strutture sanitarie e centri di eccellenza in grado di prendersi carico delle pazienti a 360°, offrendo cure e sostegno in ogni fase della malattia. Per avere un elenco dettagliato, regione per regione, si può consultare il sito web www.europadonna.it

FONTl

Testi redatti con la supervisione della Prof.ssa Rossana Berardi, Presidente W4O-Women for Oncology, Ordinario di Oncologia Università Politecnica delle Marche, Direttrice Clinica Oncologica dell’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche